Il Parkour: l'arte dello spostamento
COS'È IL PARKOUR
PARKOUR, ADD, “Arte dello spostamento”… tanti termini che rappresentano lo stesso sport, la stessa immagine: un uomo che corre e che non può essere fermato da nessun ostacolo.
L’obiettivo di questo sport (riconosciuto come tale dal Coni) è quello di spostarsi da un punto A a un punto B nella maniera più efficiente possibile, sfruttando al massimo le potenzialità del proprio corpo e trasformando gli ostacoli della città e della natura in appigli e opportunità.

COME NASCE
Il parkour è una disciplina molto recente, nata in Francia negli anni 90, ma che trae origine da un metodo di allenamento militare fondato a inizio 900 da Georges Hébert, ufficiale della marina Francese, secondo cui il modo migliore per allenare le truppe era quello di farle esercitare in movimenti naturali ai fini di aumentare al massimo efficienza e velocità.
Nonostante la sua giovane età, il parkour ha visto il suo boom grazie alla viralità della rete e all’ascesa dei numerosissimi video con la GoPro, che mostrano la faccia più spettacolare e modaiola dello sport detta appunto free running, ma non necessariamente la più vera.
IL PARKOUR VS IL FREE RUNNING
La differenza non è solo terminologica, ma rappresenta proprio una diversa visione di questo sport da parte degli appassionati.
Da una parte ci sono coloro che interpretano il parkour in modo purista, senza spettacolarità ma solo enfatizzando velocità, l’efficienza del movimento e la competizione con l’ostacolo e con se stessi.
Dall’altra parte abbiamo invece coloro che vedono il parkour come un punto di inizio, e lo integrano con discipline più spettacolari e acrobazie (capoeira, ginnastica acrobatica, danza..) da cui appunto deriva il nome free running. Questa disciplina è molto in voga specialmente tra i ragazzi più giovani che amano riprendere i salti più scenografici postarli in rete.
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