Riccardo e gli uomini di ferro: ecco come si diventa un Ironman



C’è la sfida dei propri limiti, l’adrenalina che è come una droga e anche del misticismo. Sì perché per diventare un Ironman ci vuole una volontà di ferro e almeno sei mesi di vita monacale. Parola di Riccardo Barlaam, 53 anni, al suo quinto Ironman. Nella vita fa il giornalista ma per sei mesi l’anno è un ‘uomo di ferro’. La passione per la più dura competizione di triathlon (3,86 km di nuoto, 180,260 km in bicicletta e 42,195 km di corsa) è nata quasi per caso, come terapia dallo stress quotidiano. E si è trovato in buona compagnia: sono cinquemila circa gli italiani che hanno fatto un mezzo Ironman lo scorso anno e circa duemila quelli che hanno concluso un Ironman completo, uomini e donne, ovviamente, che spesso vanno più forte degli uomini.


Ma come si diventa un ironman? Ce lo siamo fatti raccontare da Riccardo.





(Riccardo Barlaam, al centro nella foto, alla fine di un ironman)


Riccardo, quello che stai preparando è il tuo quinto Ironman. Come ci sei arrivato?
“Quello che sto preparando è il quinto Ironman. Si svolgerà a Nizza il 24 giugno. Ci vogliono almeno sei mesi per riuscire ad avere un minimo di condizione. Ho iniziato a fare sport per resistere allo stress da lavoro e dopo un periodo no, diversi decenni fa. Da allora sono arrivato in fondo a una quarantina di maratone, ho finito la Cento km del passatore, finito le granfondo di ciclismo con più salite da cui ho tratto il libro “Tutte le salite del mondo”. Sempre con il desiderio di una sfida nuova da aggiungere al mio personal palmares di uomo qualunque votato allo sport di fatica. Corsa, bici, nuoto. Passare al triathlon è stato naturale. E da lì ho provato prima con le distanze Sprint e Olimpico, per arrivare all’Half Ironman fino alla sfida più lunga che sono 3,8 km di nuoto, 180 di bici e 42 di corsa da fare da soli in un giorno, tutta d’un fiato. Una volta terminato il primo a Zurigo avevo promesso di non farlo più. Ma erano promesse da marinaio… Ogni anno da allora ne faccio almeno uno. E’ la mia scusa per allenarmi. Il mio momento per stare con me stesso. Quella che io chiamo meditazione dinamica”.

Quindi, possono farcela anche le persone normali?
“Io credo di essere una persona normale. Non sono assolutamente un campione in niente nello sport. Diciamo che lo sport di endurance è una disciplina fisica ma anche interiore. Negli Stati Uniti le aziende favoriscono le persone che fanno cose del genere: rispetto delle regole, resilienza, forza interiore, capacità di reagire agli imprevisti, di superare i propri limiti. Tutte cose che i cacciatori di teste in altri paesi apprezzano”.

Serve un personal trainer o ci si può allenare da soli?
“ Si inizia per gradi. Il personal trainer può aiutare così come possono anche aiutare i compagni di squadra. Importante è non prendere troppo sul serio la prestazione, il tempo. Insomma non farsi risucchiare dalla cultura prestazionale in cui siamo immersi da quando nasciamo, nel lavoro.. Che è doping. Ma vivere quest’esperienza come un viaggio. Certo bisogna prepararsi bene per riuscire ad arrivare in fondo. Minimo sei mesi, minimo sei giorni su sette. Trovando il tempo tra lavoro e famiglia per incastrare gli allenamenti. Fondamentale: andare d’accordo con il partner per non rischiare dopo l’Ironman di rispecchiare il titolo del libro uscito qualche tempo fa sul tema: “Il mio ex marito faceva l’Ironman”.

La dieta deve essere ferrea?
“L’alimentazione deve essere varia e ricca durante gli allenamenti per compensare il carico maggiore di calorie richiesto dal corpo. Il problema è una volta finiti gli allenamenti e dopo la gara ritornare al carico calorico normale…”.

C’è un limite d’età oltre il quale è sconsigliato darsi all’Ironman?
“Nei paesi nord europei e in America ci sono 75-80 anni che fanno l’Ironman. Provate a cercare su Youtube il video di Iron Nun, la suora americana che ha fatto una 30ina di Ironman e che ha più di ottant’anni”.


Per chi accarezza l’idea del suo primo Ironman: in Italia i principali triathlon su distanza Ironman sono il Challenge Venice, L’ElbaMan, l’Ironman Italy a Cervia, e poi ci sono gli ironman extreme in montagna come Icon e lo StoneBrixiaMan





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